TERAMO – Mancano 4 giorni alla scadenza all’apparentamento per il ballottaggio, ma i candidati in corsa, Morra e D’Alberto, continuano a ripetere che non ci saranno ‘unioni’ formali, nel rispetto delle squadre che hanno conquistato il secondo turno delle amministrative. Una delle motivazioni sta nella politica dei posti in consiglio. I numeri del primo turno guidano qualsiasi ragionamento di accordi, ben oltre la politica nuda e cruda. Intanto i protagonisti cominciano a parlarsi: i primi a farlo saranno Cavallari e D’Alberto, nella giornata di oggi.
Morra non farà apparentamenti. Il candidato del centrodestra ripete che non ‘venderà’ la sua squadra, quella che gli ha permesso di essere il più votato del primo turno e di avvantaggiarlo nel ballottaggio. Ma è chiaro che ha bisogno di consolidare il consenso ottenuto, magari anche attraverso ragionamenti politici di medio periodo. A bocce ferme, Morra sa che ci sono candidati sindaco sconfitti che possono augurarsi soltanto la sua vittoria, a cominciare da Covelli che in caso di vittoria di D’Alberto sarebbe fuori dll’assise. Discorso diverso per Di Dalmazio che invece ‘piazza’ sempre un assessore, se non due, in entrambi gli scenari.
D’Alberto deve trovare accordi poiitici. Sull’altro fronte, D’Alberto deve alzare la quota percentuale del 21% ottenuta al primo turno e deve per forza cedere qualcosa in termini politici. Detto che Covelli potrebbe non entrare in caso di sua vittoria e che il Movimento 5 Stelle metterebbe un consigliere in meno rispetto al successo dell’antagonista di centrodestra, l’ex capogruppo del Pd ‘sente’ molto alta la probabilità di vincere il ballottaggio ma per farlo deve irrobustire la sua pattuglia elettorale. Come? Tornando sui suoi passi rispetto alla fase pre-elettorale e cioè ragionare su un nuovo tavolo con l’altro ex capogruppo Dem, Cavallari.
Cavallari ago della bilancia. Tra chi lo dice apertamente (il centrodestra) e chi lo pensa ma non lo dice (il centrosinistra), sulla strada dell’elezione a sindaco di Teramo il 10 per cento e rotti di Giovanni Cavallari e della sua lista Bella Teramo è dunque molto appetito. Che Cavallari sia l’ago della bilancia di questo ballottaggio lo dicono appunto i numeri. Attualmente sono maggiori le possibilità che il funzionario dei vigili del fuoco possa avvicinarsi al centrodestra di Morra piuttosto che al centrosinistra di D’Alberto. Intanto perchè in caso di vittoria di Morra entrerebbe assieme al suo candidato più votato, Berardo de Carolis e, forse, per un gioco dei quozienti, anche con un secondo consigliere. Sul piano politico, Bella Teramo, perchè movimento nato dall’iniziativa proprio di Cavallari, molto coeso e partecipe di questa avventura elettorale, è anche l’unica lista i cui voti davvero potrebbero essere ‘indirizzati’ verso un obiettivo politico ben individuato. E per questo anche abbastanza decisivi.
I dubbi della Lega. Se Cavallari ottenesse un apparentamento formale, parteciperebbe alla divisione degli scranni consiliari in misura più importante: il candidato sindaco porterebbe con sè 3 consiglieri con Morra vincente, addirittura 5 con D’Alberto. Ma proprio il togliere spazio ad altri aspiranti amministratori sembra essere l’ostacolo più forte ad accordi certificati. Nel centrodestra in particolare Futuro In, Fratelli d’Italia o la Lega perderebbero un consigliere a testa con ovvie ripercussioni sugli equilbri di coalizione. E proprio all’interno del partito di Salvini il problema sarebbe più ‘sentito’, con l’eventuale uscita di Taraschi per far posto a un candidato di Cavallari.